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Spirituality for children

Sarah Maria Tagliabue @ All Right Reserved 

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COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE

Il metodo nasce nei primi anni '80 ad opera di Bert Hellinger, il quale afferma che la vita di ognuno, sin da prima della nascita, è condizionata da destini e sentimenti che non sono veramente personali. Anche malattie gravi, insuccessi, problemi con il denaro, difficoltà sul lavoro o nelle relazioni possono essere dovuti a disordini del sistema familiare che andranno portati alla luce, per poter essere lasciati andare. Figli che per amore prendono su di sè il destino dei genitori o dei nonni, bambini che crescono con il peso della sofferenza di un parente escluso, o che, addirittura, scelgono inconsciamente di morire al posto di qualcun altro.

Capite bene che questo tipo di sguardo fa la differenza anche nel lavoro sui bambini! 

Soprattutto se nascono dopo un aborto, 

sono il “gemello sopravvissuto” o se portano il nome di qualche familiare che ha avuto un destino particolare.

Il lavoro da fare sarà, quindi, rimettere ognuno al proprio posto e ridare ad ognuno il proprio destino; onorare i morti, lasciar vivere i vivi, includere gli esclusi.

 

Ricostruire l'albero genealogico della propria famiglia, annotando tutti gli avvenimenti e le relazioni significative che riguardano gli antenati, è il primo passo verso la guarigione.

Spesso molti avvenimenti non si sanno, perché vengono tenuti nascosti dal clan familiare (tradimenti, omicidi, malattie psichiche…) ed emergono in maniera preponderante durante una sessione di Costellazioni.

Quello che in questa sede ci interessa maggiormente è capire che esistono delle regole che vanno rispettate in ogni sistema, degli ordini dell'amore che vanno onorati.

Essi sono:

 

1. APPARTENENZA: tutti abbiamo lo stesso diritto di appartenere alla famiglia di origine di cui facciamo parte.

 

2. GERARCHIA: ognuno di noi occupa il suo posto ben preciso all'interno della famiglia, sia di origine, che in quella che ci costruiamo. Chi è entrato prima ha la precedenza ed è grande rispetto a chi è entrato dopo che è piccolo. Un figlio non può, ad esempio, prendere il posto del padre accanto alla madre, così come non può fare il genitore di un genitore.

 

3. DARE-PRENDERE: nel momento in cui prendiamo o riceviamo qualcosa da qualcuno ci sentiamo obbligati a contraccambiare, ci sentiamo “in colpa” finchè non abbiamo reso.

 

Capite, dunque, che ancor prima di venire al mondo, ogni bambino appartiene ad un sistema, ad un campo morfogenetico, che comprende non solo i vivi, ma chiunque in quel sistema abbia lasciato una traccia.

Nel lavoro con i bambini è quindi impensabile non porre attenzione a tutto il sistema.